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Torchiara

Il casale per alcuni secoli fu soggetto alle alterne vicende della famiglia dei Sanseverino, che lo aveva ricevuto dai Principi di Salerno ed attraverso vari passaggi di proprietà nell’XVIII secolo passa ai baroni De Conciliis, c Torchiara si presenta come un centro commerciale ed agricolo, che ha sviluppato rapidamente anche le attività del terziario. La frazione Copersito è adagiata sulle pendici di una collina dove molte sono le case gentilizie. La prima notizia di Copersito si ha in un documento del 1058, in cui viene descritta una “via de Cupersito”. Nel 1167 invece viene menzionato un “Casali Cupersito”. Altri fanno risalire la sua origine all’anno 1100, quando viene stipulato un istrumento di concordia tra il vescovo di Paestum e l’Abate di Cava.

Nel XIX secolo Torchiara ha dato il suo contributo ai moti insurrezionali che cercavano di sbalzare dai loro troni i grandi, medi e piccoli monarchi per creare l’unità d’Italia. Si distinsero Gian Battista Riccio e i fratelli Angelo e Carlo Pavone, animatori della rivolta locale e collegati con i liberali di tutto il Cilento: una lapide collocata nella frazione Sant’Antuono un secolo dopo l’evento storico ricorda il luogo del raduno della colonna di rivoltosi che, al comando di Angelo Pavone, doveva congiungersi alle altre a Vallo della Lucania. Nel 1848 Torchiara fu considerata dalle autorità “covo dell’insurrezione” tanto che fu allestita una nave per portare ad Agropoli un battaglione di soldati con il compito di “porre a dovere il circondario di Torchiara”. Un funzionario borbonico riferiva che “la principale riunione dei rivoltosi era la taverna di Sant’Antuono”.

Torchiara ebbe per circa un secolo un prestigioso ruolo amministrativo. Nel 1807 il Regno delle Due Sicilie fu frazionato in dieci province suddivise in distretti e circondari, strutture di carattere territoriale intermediarie tra la Provincia e i singoli comuni. Per la sua centralità territoriale, dal 1811 a Torchiara fu affidato il ruolo di capoluogo del circondario appartenente al Distretto di Vallo, che riuniva Agropoli, il comune più piccolo, Prignano Cilento, Cicerale, Laureana Cilento, Rutino e Ogliastro Cilento.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia divenne capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Vallo della Lucania.

All’inizio del 900 la nascita di una nuova frazione, denominata S. Antuono, segna un importante progresso sociale per l’intero territorio comunale. La frazione è sorta intorno a una cappella dedicata a S. Antonio e nei pressi delle antiche “taverne” della fiera del mercoledì. Non mancano a Torchiara monumenti e palazzi storici da osservare e visitare. Si pensi al Palazzo Pavone, edificato nel XVIII sec., o al Palazzo della Famiglia Torre che campeggia imponente nella piazza principale del paese.

L’aspetto medievale del borgo, con le sue stradine strette e le case basse, fa da cornice al meraviglioso centro storico, che si conclude con la caratteristica Chiesa del SS. Salvatore, risalente al 1100, posta su una terrazza che affaccia sul mare cilentano e che vede, in lontananza, Capri. Importante anche la chiesa di San Bernardino, la Torre Mangone, un edificio del ‘700, costruita come struttura difensiva e di controllo del territorio, il Palazzo Riccio, il Palazzo Baronale de Conciliis del XVI sec. e il Palazzo Siniscalchi in località Copersito.

Fonti: Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Torchiara) InfoCilento (https://www.infocilento.it/turismo/torchiara/)

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