Castellabate
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La città di Castellabate è ubicata su un colle che domina l’ampia fascia costiera tra Punta Licosa e il Promontorio di Tresino. Il Comune domina un promontorio che si estende fra la punta del Sauco nei pressi di Tresino a Nord, e il fiume di Ogliastro Marina a sud. Le frazioni del Comune sono: Santa Maria, San Marco, Ogliastro Marina. Castellabate è una zona abitata fin dall’epoca preistorica. Nel corso dei secoli sul territorio si insediarono poi diverse popolazioni come gli Enotri, e numerose sono le testimonianze di una civiltà greca che si hanno sul promontorio di Licosa e dintorni, sede della città di Leucosia o Leukothèa. Da questa potrebbe derivare il nome della popolazione italica che nel IV secolo a.C. abitò la costa tra Poseidonia e Elea: i Leucanoi poi Lucani. I patrizi Romani costruirono numerose ville (di cui permangono i ruderi) nella regione della fascia costiera che va da Licosa a Tresino, ma dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente iniziò il lungo periodo delle dominazioni barbariche, caratterizzato da una certa instabilità fino all’avvento dei Goti di Teodorico e più tardi dei Bizantini. Nell’846 Licosa fu considerata una roccaforte di pirati Saraceni, che furono sconfitti proprio nella decisiva battaglia di Licosa da una coalizione di poteri locali che comprendeva tutti i soggetti danneggiati dalle incursioni musulmane. Le prime notizie ufficiali sul territorio risalgono al 977, quando il vescovo di Paestum Pandone vendette alcuni possedimenti terrieri che facevano capo alle chiese di Santa Maria de Gulia, Santa Maria Litus Maris e San Giovanni di Tresino a marinai di Atrani. La storia di questo territorio è legata indissolubilmente alla figura di san Costabile Gentilcore, quarto abate della Badia di Cava. Fu lui ad avviare i lavori di costruzione del castello di Sant’Angelo nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate (10 ottobre 1123). Alla guida di Castellabate si avvicendarono diversi feudatari: Marino Freccia (1553); Vincenzo Loffredo (1556); famiglia Filomarino, conti di Rocca d’Aspide (1557); famiglia Acquaviva, conti di Conversano (1622); famiglia Caracciolo di Torrecuso (1645), che dovette fronteggiare un evento catastrofico come la peste del 1656; consigliere regio Francesco Nicodemo (1704); reggente Giacinto Falletti (1713); marchese Paride Granito (1733). Il paese fu interessato dalla Repubblica Napoletana del 1799, in cui Luisa Granito ebbe un ruolo politico attivo. La famiglia Granito, dopo diverse successioni, possedette il feudo fino all’eversione della feudalità avvenuta nel 1806. Oltre alle bellezze paesaggistiche che fanno di Castellabate una perla del territorio, molti sono anche gli edifici di valore storico-artistico e architettonico. La Parrocchiale di Santa Maria Assunta (risalente al XIV secolo) ne è un esempio. Tra le chiesette del borgo emergono la cosiddetta Chiesa della Pietà, risalente al XIV secolo ma ristrutturata intorno al 1756, la Chiesa di San Biagio, del XVI secolo, di proprietà della famiglia Matarazzo, e infine l’Oratorio di Santa Maria de Gulia. Nel 1837 venne costruita la Chiesa di Santa Maria a Mare, situata nell’omonima località, mentre solo nel 1915 fu edificata la Chiesa di San Marco, nota per la presenza di un porto e di un villaggio di pescatori risalente all’epoca romana. Nel 1925 infine venne costruita la Chiesa di Sant’Antonio, in località Lago. Da visitare senz’altro il castello che domina il territorio. Esso si apre su una piazza accanto alla quale sorge il Palazzo Perrotta, costruito intorno al 1740, che ospitò nel 1811 Gioacchino Murat, di passaggio per il borgo nel corso del suo viaggio nel Meridione. Non lontana è la casa ove abitò Ruggero Leoncavallo. Da ricordare sono anche il Palazzo dei Conti Matarazzo, la Torre del Barone Perrotti (già Torre Pagliarolo) e l’imponente Palazzo del Principe Belmonte, che i suoi parenti, i marchesi Granito, costruirono nel 1733 accorpando edifici preesistenti. Degni di nota sono inoltre il Palazzo dei Granito a Punta Licosa, costruito nella prima metà del Settecento con la sua cappella, e la masseria fortificata seicentesca detta la Torretta, a San Marco. Non sono da dimenticare le Torri costiere, da quella duecentesca di Tresino, che nel 1277 risulta rientrante nella competenza dell’amministrazione locale di Agropoli, a quella di Licosa, contemporanea alla precedente, all’altra detta Pagliarola o della Marina, medioevale ma potenziata negli anni 1570-71. Nel periodo 1567-69 fu costruita la Torre Cannitiello, presso Licosa, nel 1569 quella di Ogliastro, nel 1570 l’altra di avvistamento, posta sulla collina di Licosa e detta Torricella o Torre del Semaforo. Alla fine del 1592 risale, invece, la realizzazione della Torre della Marina di Ogliastro, detta anche dell’Arena o delle Ripe Rosse. Castellabate fu dichiarato nel 1998 patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO e i suoi ambienti marini costituiscono l’area marina protetta Santa Maria di Castellabate. Fonti: Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Castellabate) InfoCilento (https://www.infocilento.it/turismo/castellabate/)