Capaccio-Paestum
A 16 min. da La Suscella
Le colonie greche nel Mediterraneo più importanti furono quelle fondate in Asia Minore e nella Magna Grecia, termine che indica l’insieme delle città fondate dai greci in Italia meridionale e in Sicilia, una delle quali era appunto Paestum. Madrepatria di Paestum era Sibari, fondata nel 720 a.C. da achei e trezeni, i quali furono perciò detti sibariti. Questi ultimi erano famosi per la ricchezza, il lusso e la superbia. Siamo a cavallo tra il VII e il VI sec. a.C.. La fondazione della città si dovette al bisogno che Sibariti ebbero di aprirsi una via commerciale fra lo Ionio e il Tirreno attraverso la dorsale dell’Appennino, evitando il di circumnavigazione della costa calabra e lo stretto di Messina. La colonia, situata in un punto strategico, al centro dell’incrocio delle vie commerciali tra il bacino ionico e le regioni italiche, fu chiamata Poseidonia in onore di Poseidone, dio del mare. Fu nel 510 a.C., in seguito alla distruzione di Sibari per opera dei crotonesi, quando molti sibariti fuggirono a Poseidonia con le loro ricchezze, la loro esperienza e il loro spirito di intraprendenza, che la città raggiunse un alto livello di potenza economica e politica. A questo periodo risale la costruzione dei tre templi noti col nome di Basilica, tempio di Poseidone e tempio di Cerere, coevi a quell’unico affresco greco finora scoperto, nella tomba del Tuffatore. Nel V secolo a.C. i lucani, popolo italico, cominciarono ad infiltrarsi nella colonia, lasciando numerose testimonianze della propria influenza in tombe affrescate secondo il modello dei maestri greci. Sul finire del IV secolo, alleatisi con i bruzi, sostennero una lunga lotta contro i greci per il dominio dei nuovi territori verso il mare, che si concluse con la riaffermazione della loro supremazia sulla città. Nel 273 a.C. i Romani occuparono Poseidonia che così divenne la fedele Paestum romana, che si dimostrò vicina a Roma anche nei momenti più drammatici della sua storia. Durante il periodo romano, nel III secolo, le attività economiche e culturali fiorirono nuovamente: sorsero nuovi edifici pubblici, come l’anfiteatro, il foro e il ginnasio, che contribuirono a donare alla città quell’aspetto che gli scavi hanno riportato alla luce. Tra i fattori che portarono al declino di Paestum, la realizzazione di nuove strade per il commercio in Oriente, che finirono per isolare irrimediabilmente la città dalle principali vie commerciali, e l’epidemia di malaria del IX secolo, unita alle scorrerie dei pirati saraceni, che costrinsero i pestani a rifugiarsi sui monti, e ad abbandonare l’antica Poseidonia. La riscoperta di Paestum risale al 1762, quando fu costruita la strada moderna che l’attraversa tuttora. Paestum è circondata da una cinta muraria quasi totalmente conservata, con un perimetro poligonale che si sviluppa per circa 4,75 km, seguendo l’andamento del banco di travertino sul quale sorge la città. In corrispondenza dei punti cardinali si aprono le quattro porte principali d’accesso: Porta Sirena (est), Porta Giustizia (sud), Porta Marina (ovest) e Porta Aurea (nord). L’area del Foro, di forma rettangolare, venne sistemata dopo l’insediamento della colonia latina, ridimensionando il precedente spazio pubblico di età greca, l’agorà. Ma sicuramente il fiore all’occhiello di questo splendido posto cilentano sono i tre templi di ordine dorico dedicati ad Hera e ad Athena, miracolosamente giunti in ottime condizioni, tanto da essere considerati esempi unici dell’architettura magno-greca. Oltre ad essere nota per il suo Parco Archeologico, Paestum è anche località balneare, dotata di una spiaggia sabbiosa lunga 12 chilometri e costeggiata da una pineta affacciata sul mar Tirreno. Fonti: Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Paestum) PaestumSites (https://www.paestumsites.it/)